postporno

Sabato 24 ore 20.00 – Una gioiosa serata post porno con Zarra Bonheur

Sabato 24 alle ore 20.00, vi aspettiamo in quel posticino sito in Corso Garibaldi 91, che non si capisce mai bene quando apre.
Ma sopratutto chi c’è dentro e a fare cosa?
Se lo volete scoprire, venite sabato; ma mi raccomando non ditelo a nessuno.
A me hanno detto che hanno fatto le pareti fucsia e che ora ci sono delle massaggiatrici molto prosperose in grado di farvi arrivare a un grado di benessere mai raggiunto in occidente.
Ma ci sarà da fidarsi?

Una gioiosa serata post porno con Zarra Bonheur (Rachele Borghi)Women only – Ingresso con tessera

Ore 20.00 – Incontro: L’amore ai tempi del post porno – Tra arte
della militanza e pornoattivismo

Pausa Conviviale

Ore 22.00

Degen(d)erated Euphoria – Una performance sulla liberazione dalle
norme di genere

di cosa si tratta?
 
Degen(d)erated euphoria è una performance centrata sulla liberazione
dalle norme di genere e sul percorso di ricostruzione dei soggetti e
dei corpi al di là di modelli prestabiliti.
Nella performance, che Zarra Bonheur crea coinvolgendo anche il
pubblico, il processo di decostruzione del soggetto passa attraverso i
testi. Le parole permettono di entrare in contatto con un pensiero che
avvia a un processo di presa di coscienza del peso delle norme sociali
e delle restrizioni nelle quali le persone sono imprigionate.
Degen(d)erated euphoria vuole mettere in evidenza la materialità del
pensiero. Le parole infatti permettono di portare avanti delle
riflessioni che non solo decostruiscono e ricostruiscono la mente ma
che trasformano il corpo, diventano il corpo. Le parole escono dai
testi e liberandosi nell’aria si liberano anche dai/lle propri/e
referenti. Si appoggiano sui corpi, diventando, attraverso questi,
materia. Il corpo collettivo si appropria delle parole, sviluppa il
pensiero e crea l’azione.
Man mano che le parole dei testi riempiono l’aria, attraverso le
persone che danno loro voce/vita, il corpo si libera. Il corpo nudo è
un corpo liberato dalle norme, dai tabù, dalle costrizioni e dalle
sanzioni sociali. Attraverso queste parole, dopo un momento di
silenzio e di riflesso/riflessione del soggetto su di sé, si entra in
contatto e ci si appropria di un immaginario nuovo. Inizia così un
percorso di trasformazione del corpo in cui i testi, le parole, i
pensieri e le idee diventano materialmente parte di un corpo senza
genere.
I testi hanno provenienze differenti, dal contesto scientifico e
filosofico a quello della militanza, per rompere un altro binomio:
quello che oppone cultura ‘alta’, ‘professionale’, riconosciuta e
legittimata e cultura ‘bassa’, che viene delegittimata e
invisibilizzata al fine di renderla silenziosa. Le parole escono da
saggi, articoli, da blog, da manifesti di collettivi, da fanzine per
circolare liberamente. Si posano sui corpi e danno vita ad un processo
di costruzione e decostruzione che apre possibilità nuove e percorsi
euforici che permettono di concepire infinite possibilità ad identità
in divenire. Alla fine della performance, ogni persona che ha
assistito può, se lo vuole, ‘appropriarsi’ delle parole, dei pensieri,
dei testi e delle riflessioni e farle diventare parte del proprio
corpus/corpo individuale e, in questo modo, anche collettivo.

Chi e che cosa è è Zarra Bonheur

Zarra Bonheur è un progetto collettivo che nasce dalla condivisione
delle esperienze, dei testi, delle pratiche e dei corpi che vi
prendono parte.

Zarra Bonheur si propone di:

– Tradurre la letteratura accademica in azioni collettive nello
spazio pubblico che possano trasformare le ricerche in pratiche.

– Contaminare luoghi rendendoli luoghi “porosi”. Il binomio
“spazio pubblico / spazio privato” può essere messo in discussione
attraverso la creazione di “spazi comuni”, spazi di condivisione
collettiva dove sperimentare e mettersi in gioco, mettendo il proprio
corpo, “il primo degli spazi da noi abitati”, in relazione con altri
corpi e altri spazi.

– Rompere con la divisione teoria/pratica che attribuisce a
determinate posizioni la legittimità

di pensare e ad altre posizioni quella di “fare”. Così ogni persona,
attraverso la propria soggettività, può essere

produttrice di pensiero critico e contemporaneamente agire delle
pratiche politiche individuali e/o collettive.

– Trasmettere testi di diversi generi, contesti e provenienze
geografiche, cercando di contaminare

la produzione cosiddetta “scientifica”, e dunque ritenuta legittima,
con le produzioni “dal basso”.

– Rielaborare testi. Secondo Zarra Bonheur i testi, una volta
pubblicati, non appartengono piu solo alle autrici/autori, ma
circolano, sfaldandosi e ricomponendosi, creando nuove prospettive. Le
performance diventano uno spazio dove i testi prendono vita per essere
diffusi e liberati, attraverso i corpi che vi prendono parte.

– Sperimentare la rottura del detto « c’è un posto e un tempo per ogni
cosa ». Chi lo decide ?

Queerizzare il tempo e lo spazio significa non pensarlo e viverlo
secondo le norme, secondo

quelle che dovrebbero essere le “tappe” e i “luoghi appropriati” della vita.

– Dar vita a forme di creatività che contaminino la cultura
cosiddetta “alta” e “bassa”, per dare vita ad un frutto ‘in between’,
frutto non puro ma di sicuro pazzo.

Vi aspettiamo libere e gioiose!!!